Bibliografia
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- Pasqualini U, Pasqualini M. Treatise of implant dentistry: the italian tribute to the modern implantology. Ariesdue 2009. p. 184-197.
- Rossi F, Pasqualini ME, Mangini F, Manenti P. Carico immediato di impianti monofasici nel mascellare superiore. Dental Cadmos 2005;5:65- 9.
Dettaglio autori
Anastase George
Libero professionista a Costanza (Romania)
Riabilitazione con impianti monofasici in tre siti post-estrattivi a carico immediato
CASO CLINICO - NSI DENTAL ACADEMY
Anastase George
SCOPO DEL LAVORO
In questo caso clinico si sono voluti mostrare l'estrema semplicità e i vantaggi nell'utilizzo degli impianti monofasici, sfruttando le loro peculiarità uniche: mininvasività e grande stabilità primaria, che li rendono particolarmente indicati per il carico immediato anche in zone di particolare atrofia.
L’utilizzo di impianti monofasici è oggi sempre più indicato, vista la loro semplicità d’uso ed efficacia. I protocolli chirurgici si rimettono ai principi classici della grande scuola italiana d’implantologia e ai successi ottenuti e documentati dai grandi pionieri e numerosi autori italiani e non che hanno dato origine alla filosofia e alla realtà del carico immediato.
L’obiettivo è ottenere massima stabilizzazione dell’impianto anche in siti post-estrattivi differiti di sei/otto settimane dalle estrazioni, con l’eventuale ricerca di particolari strutture, come le corticali, ove poter ottenere la massima stabilità primaria.
Questo è possibile ottenerlo preparando un sito mininvasivo semplicemente con l’utilizzo di una sola fresa a lancia del diametro massimo di 2 mm, peculiarità degli impianti basali e compressive NSI. Questa strategia viene consigliata per permetterne un miglior ancoraggio e una migliore stabilità primaria per l’eventuale azione di piegatura e orientamento del moncone.
Grazie agli impianti Maxifix Compressive di NSI è possibile ottenere il miglior asse d’inserzione protesico. I monofasici NSI possono essere ampiamente inclinati fino a 40° con semplicità, senza rischi di rottura, con garanzia di successo certificata a breve e a lungo termine (test meccanici eseguiti nel 2019 dal Politecnico di Milano).
La letteratura dagli anni ’60 a oggi ha sempre dimostrato e ampiamente documentato con evidenze scientifiche comprovate che l’inserimento di impianti “monoblocco” in siti post-estrattivi immediati differiti garantisce percentuali di successo tra il 90 e il 100%.
Grazie al particolare kit protesico monouso incluso nel blister dell’impianto NSI, la fase dell’impronta e lo sviluppo del modello da parte del tecnico sono particolarmente agevolate sia con metodo tradizionale, sia con metodo digitale.
CASO CLINICO
Il caso trattato riguarda una paziente femmina di 64 anni con diverse problematiche diffuse nelle arcate che si è presentata alla nostra osservazione per risolvere un problema importante di deficit estetico funzionale riguardante la parte frontale.
All’esame clinico si sono dovute eseguire delle estrazioni 11-12-21, elementi compromessi con importante mobilità.
All’esame radiografico si rilevano risentimenti apicali e qualità ossea scarsa, ma si apprezza una buona disponibilità ossea verticale con scarsa consistenza e spessore.
Fig. 1
Fig. 2a
Fig. 2b
Si è deciso insieme alla paziente di eseguire in prima fase un trattamento impiantare post-estrattivo differito degli elementi sopra citati per poi proseguire in futuro con il resto del lavoro.
Una volta creato un campo operatorio “pulito” si è proceduto nel gruppo frontale alla creazione di un sito mininvasivo vista la scarsa qualità ossea utilizzando una sola fresa a lancia da l diametro 2 mm. L’obiettivo è stato sondare la qualità ossea ricercando quei 12/15 mm necessari e la relativa corticale per una garanzia di stabilità primaria eccellente.
Vista la scarsa qualità ossea si è preferito orientare l’ingresso della fresa di diametro 2 mm in modo leggermente inclinato vestibolo-mediale, così da inserire degli impianti dal diametro 3,2×15 su 11 e 21 e diametro 3,7×12 su 12. Questo rapporto fresa/impianto è stato necessario vista la scarsa densità dell’osso superiore, circa D4.
Sfruttando la particolare autofilettatura degli impianti Maxifix Compressive NSI si è comunque riusciti a ottenere una stabilità primaria notevole, intorno ai 50/60 Ncm.
Fig. 3
Fig. 4
L’impianto è un monoblocco con spira tagliente e progressiva, a passo ampio, a corpo conico, con superficie sabbiata e mordenzata.
Nella stessa seduta è stata rilevata un’impronta con il particolare kit protesico monouso NSI che ha permesso, grazie anche alla disponibilità del tecnico, di applicare immediatamente il definitivo in giornata.
Fig. 5
Fig. 6